venerdì 15 giugno 2012

Corpo accogliente

Corpo accogliente.

Ho ancora davanti a me
un viso serio, la bocca contratta
nemmeno un sorriso.

E poi nei timpani parole
e l'incapacità mia di capire.

Attimi che vanno
imprevisti, concentrati, amplificati
ed uno sguardo liquido.

Non tollero più i condizionali
Non tollero le negazioni
Non tollero la ragione
Né la capacità di sublimare
Sotto, nella pelle, sotto, nelle vene
Brama di vita
Cosa è questo non so.

E la notte viene ogni sera
distruggo la mia voglia di nascere
morendo fino allo stremo.

Poi sola, non tollero la solitudine
ed il sonno scivola via
nonostante la necessità di dormire.

Il giorno avverto il corpo muoversi a stento
l'estate non aiuta, il caldo, lo scirocco
è scirocco la voglia che ho dentro.

E’ scirocco, e movimento di marea, e luna crescente
brama di venire alla luce in questa seconda vita
custodita da tempo nel fondo dell'anima.

Fondi di caffé nei quali leggere il futuro
o un passato remoto, dimenticato
cerco il corpo accogliente

Inseguo la zona oscura
La scheggia segreta che non si mostra
Che non mostro
Racchiusa nelle parole
Ti trovo nei libri, nelle storie
Mi riempio di versi talvolta inconsulti
E un linguaggio senza eco
Cenere nel mare.


Mi gioco l'anima ai dadi ogni volta che rinasco
e rivelo sempre più il mio modo
nuda
al guardiano dell’anima mia rinchiusa nel faro notturno

Sul quel corpo potrei dormire e sognare
Potrei morire e rinascere
Posso dormire e sognare morire e rinascere
Posso scrivere

Posso.

Cosa è questo non so
forse solo un gioco pericoloso
azzardo di vita.

Estremo bisogno di cuore che batte, e batte forte
forse solo l'ostinata ricerca del sublime
o quella consapevolezza di squarcio
sul corpo mio a mostrare la materia pulsante
che lo riempie e trabocca da ogni fessura,
la mia rinascita, ovunque, continua, quotidiana.

E intanto poggio i miei sogni su un corpo accogliente
e sorrido
all’alba di ogni giorno

Così posso anche morire e rinascere.


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