Si era vestita, tuta e un giaccone imbottito, scarpe da
ginnastica. Prima di uscire aveva afferrato il suo libro e presa la macchina, si era diretta verso il mare.
Aveva scelto un posto poco conosciuto, speranzosa di trovarci poca gente, se non addirittura nessuno. In fondo era una giornata
d’inverno, il mare non era proprio quello che le persone cercavano in quel
periodo.
Sulla spiaggia c’era
pochissima gente. Una coppia di innamorati passeggiava per mano; un uomo tirava
legnetti al suo cane che tutto contento li riportava ripetendo un gioco
che somiglia tutto a un’andata e ritorno d’affetto che, forse, solo l’amore
incondizionato dei cani sa fare.
Il mare era calmo, d’argento e il sole gli conferiva un
riflesso brillante. Sofia sistemò l'asciugamano e scaldata dal sole
e da quella vista pacifica si sedette. Occhiali da sole scuri a filtrare raggi
anche troppo potenti. Dallo zaino tirò fuori il libro, ne accarezzò la
copertina, lo apri aspirandone l’odore. Con il viso in mezzo alle pagine e lo
sguardo un po’ perso verso il mare, oltre gli occhiali scuri scorse le
sagome di due uomini a cavallo.
Quella vista la destò dalla perdita di cognizione nella
quale, senza rendersene conto, si trovava quando apriva un libro.
Gli uomini passarono a pochi metri da lei, calmi, in sella a due splendidi
cavalli, uno bianco e l’altro scuro, i quali con un atteggiamento vanesio si
esibivano in un passo elegante e sicuro. Anche loro, gli uomini, erano pacifici proprio come i cavalli, come quella spiaggia e quella giornata
di fine gennaio.
Sofia li ammirò per qualche istante.
Sofia li ammirò per qualche istante.
Uomo e cavallo.
Da quanto tempo quelle due specie avevano stipulato un patto tra loro? Si domandò.
Da quanto tempo quelle due specie avevano stipulato un patto tra loro? Si domandò.
I cavalli pian piano montarono un trotto altrettanto elegante. Gli uomini in sella ben piantati e sicuri
dei loro animali sembravano esprimersi in una comunicazione
sottile fatta di movimenti armoniosi, senza bisogno di parole.
Nonostante fossero uomini robusti, sopra a quegli animali sembravano incedere in uno stato di leggerezza. In particolare il cavaliere del cavallo bianco, notò Sofia, aveva un modo tutto particolare di muovere il bacino, alzandolo e abbassandolo con tenace costanza e raffinata potenza.
Quel movimento così ben adeguato al trotto del cavallo procurò strani pensieri alla donna.
Nonostante fossero uomini robusti, sopra a quegli animali sembravano incedere in uno stato di leggerezza. In particolare il cavaliere del cavallo bianco, notò Sofia, aveva un modo tutto particolare di muovere il bacino, alzandolo e abbassandolo con tenace costanza e raffinata potenza.
Quel movimento così ben adeguato al trotto del cavallo procurò strani pensieri alla donna.
Abituata com’era a perdersi nelle emozioni dei personaggi
nei suoi libri preferiti, Sofia non faticò a lasciarsi andare alle sue
fantasie. Non fu difficile per lei immaginare seduta davanti a quell'uomo una donna
sinuosa intenta ad accogliere il movimento del suo bacino e tutto
quello che ne conseguiva. Lasciandosi andare a quella fantasia avvertì forti brividi sulla pelle,
nonostante il sole.
Ma non era il sole a scaldarla in modo così prepotente bensì quelle fantasie, alimentate dall’immagine sfocata dell’uomo sul cavallo bianco che si spostava al trotto con un argenteo orizzonte come fondale.
Ma non era il sole a scaldarla in modo così prepotente bensì quelle fantasie, alimentate dall’immagine sfocata dell’uomo sul cavallo bianco che si spostava al trotto con un argenteo orizzonte come fondale.
I due uomini a cavallo si allontanarono, e Sofia sospirando abbandonò le sue fantasie posando gli occhi sul libro, riprese la storia
lasciata la sera prima entrando nei personaggi tanto da far battere
il suo cuore all’unisono con quello dell’eroina del libro.
Intanto il sole continuava a scaldare la sabbia, e tutto ciò che vi era poggiato sopra, comprese le creature che in quella fredda giornata di gennaio avevano deciso di passare qualche ora in riva al mare.
Intanto il sole continuava a scaldare la sabbia, e tutto ciò che vi era poggiato sopra, comprese le creature che in quella fredda giornata di gennaio avevano deciso di passare qualche ora in riva al mare.
Passò un po’ di tempo, un’ora, forse più, quando da lontano
Sofia scorse le sagome dei due uomini a cavallo tornare. Ora il sole era alto nel cielo
e la sabbia tiepida e invitante, la donna si tolse le scarpe per infilare
i piedi tra i granelli piacevolmente caldi. Anche le mani vi aveva
infilato e quel tepore amabile pian piano le aveva scaldato le membra, e poi la
pelle tutta, uno strano calore sentiva ancora dentro, nel basso.
Gli uomini si avvicinarono e proprio davanti a lei scesero
per far riposare i cavalli.
Quello smontato dal cavallo bianco le suscitò un sussulto. Tolto il cappello da equitazione vide che era biondo, e alto, con spalle larghe. Sicuramente un bell’uomo, ma in effetti anche l’altro lo era. Il primo, però, aveva qualcosa in più agli occhi di Sofia.
Forse quel modo superbo di muovere il bacino.
O forse semplicemente un ricordo legato a qualcosa di molto più intimo e misterioso.
Quello smontato dal cavallo bianco le suscitò un sussulto. Tolto il cappello da equitazione vide che era biondo, e alto, con spalle larghe. Sicuramente un bell’uomo, ma in effetti anche l’altro lo era. Il primo, però, aveva qualcosa in più agli occhi di Sofia.
Forse quel modo superbo di muovere il bacino.
O forse semplicemente un ricordo legato a qualcosa di molto più intimo e misterioso.
Per non farsi notare, nascose il viso dietro il
libro. Ogni tanto sporgendo la testa osservava l’uomo che accarezzava il
muso del suo bel cavallo, sussurrandogli qualcosa alle orecchie. Di nuovo si
chiese Sofia quale tipo di patto potessero aver stretto uomini e cavalli, che
alle donne continuava a rimanere sconosciuto.
E chissà qual’era il patto specifico tra quell’uomo e il suo cavallo.
E chissà qual’era il patto specifico tra quell’uomo e il suo cavallo.
L’armonia tra i due era perfetta.
C’era qualcosa
di estremamente sensuale e vitale che circondava la relazione tra uomo e
animale, una relazione che si perdeva nella notte dei tempi.
L’uomo salì nuovamente sul cavallo e accarezzandogli il capo
lo sprono al passo, qualche metro verso sinistra, e poi indietro qualche metro
a destra. Sofia sbirciava da dietro il libro. Il movimento del
bacino dell’uomo continuava a provocarle un forte turbamento. Di nuovo
socchiuse gli occhi e in uno spiraglio di luce vide la sagoma sfocata dell’uomo
sul suo cavallo e di nuovo quella donna sinuosa davanti a lui, che era lei,
ormai muoversi senza più freno.
Il sole alto, il rumore del mare, quella sagoma di uomo e
cavallo tra le ciglia socchiuse di lei, tutto il caldo e l’umido della
sensualità del mondo. Ecco cosa sentiva Sofia, un trasporto al quale non sapeva
dare nome, quasi senza rendersene conto infilò una mano nella maglietta a
sfiorarsi un seno. Il capezzolo era lì, indurito come fosse in attesa. Ma c’era
qualcosa di molto più interiore e intimo ad essere in uno stato di insostenibile attesa. Il suo corpo
dentro, le sue viscere calde, sanguigne. L’unica cosa che desiderava in quel
momento era accogliere il movimento dell’uomo, sul suo cavallo, fino in
fondo, a toccare l’intimo più intimo di lei, fino a riempirla di siero vitale.
Quell’uomo biondo e bello sì, ma esclusivamente in quella prodigiosa immagine che lo coglieva in una simbiosi dall’elevata virtù estetica e inconscia con il suo animale.
Quell’uomo biondo e bello sì, ma esclusivamente in quella prodigiosa immagine che lo coglieva in una simbiosi dall’elevata virtù estetica e inconscia con il suo animale.
Uomo e cavallo.
Da quanto tempo quelle due specie avevano stipulato un patto tra loro?
Da quanto tempo quelle due specie avevano stipulato un patto tra loro?
Osservò ancora l’uomo sullo splendido cavallo bianco allontanarsi,
non lo avrebbe rivisto mai più eppure quelle fantasie le sarebbero rimaste ancora per
molto dentro di lei, a scaldarle le viscere come nessuno
mai.
Sorrideva malinconica, ora Sofia, all’idea che in un tempo passato che si perde nella notte dei tempi, gli uomini e le donne avevano dimenticato di stringere un patto tra loro.
Sorrideva malinconica, ora Sofia, all’idea che in un tempo passato che si perde nella notte dei tempi, gli uomini e le donne avevano dimenticato di stringere un patto tra loro.